Come sarà il futuro del risparmio gestito: le sfide che ci aspettano

Quali saranno le tendenze che contraddistingueranno il futuro dell’industria del risparmio gestito nei prossimi anni? Dopo decenni sostanzialmente positivi per gli asset manager, cerchiamo di analizzare con gli esperti del Gruppo BancaStato le sfide che ci aspettano, in un contesto che nel breve rimane improntato all’incertezza.

 

Di Walter Lisetto
Direttore e CIO di Axion SWISS Bank, Gruppo BancaStato

 

Più digitalizzato. Più sostenibile. Più diversificato e orientato all’economia reale. Saranno forse queste le future tendenze del mercato dell’asset management, termine inglese con cui si designa l’attività bancaria della gestione patrimoniale: un mercato che nel 2021, per la prima volta nella Storia, ha superato la quota di 100 mila miliardi di dollari di masse gestite a livello globale. 

Ma come si è arrivati a tali volumi e quali sono le attuali sfide del settore? Ce ne parla Walter Lisetto, direttore e responsabile dell’Asset Management di Axion SWISS Bank SA di Lugano. “Per fare il punto della situazione occorre prima fare un passo indietro. Il 9 marzo 2009 i mercati mondiali toccarono il minimo degli ultimi venti anni. Il sistema finanziario globale stava vacillando dopo lo scoppio della bolla del credito culminata con il fallimento di Lehman Brothers”. La Federal Reserve, in collaborazione con le banche centrali di tutto il mondo, decise dunque di adottare diverse misure per affrontare la crisi dei mutui subprime e del sistema finanziario.  

“Da allora – grazie anche alle masse di liquidità riversate nel sistema finanziario dalle banche centrali mondiali - i listini borsistici hanno compiuto molti passi. Basti pensare che l'indice S&P 500 calò fino a raggiungere il -37% a inizio 2009 e tornò in parità la prima volta a marzo dell’anno successivo, mentre oggi veleggia a quasi il +300% rispetto al 2008” esemplifica l’esperto. Anche le altre borse hanno seguito – con sfumature diverse – tali andamenti. 

“Le politiche monetarie ultra espansive di tutte le banche centrali mondiali - con alcune di esse come la Banca Nazionale Svizzera o la Banca Centrale Europea che hanno addirittura implementato una strategia “Negative interest rate policy” - hanno portato grandi benefici anche all’asset class obbligazionaria che si è trovata a vivere un bull market (nel gergo: momento di crescita, n.d.r) secolare portando ad accumulare trilioni di obbligazioni a rendimento negativo ma costante, e quindi capace di attirare gli investitori disposti a pagare pur di non esporre la propria liquidità a ulteriori abbassamenti dei tassi di interesse. Il 2022 è però l’anno della normalizzazione e le banche centrali hanno iniziato a ritirare la liquidità e ripristinare una situazione più usuale nel livello dei tassi”. 

In questo contesto tutto sommato positivo per gli investimenti sia in azioni sia in obbligazioni, “il risparmio gestito ha potuto realizzare performance molto interessanti anche se non sono mancati momenti di tensione, come ad esempio le crisi dei debiti sovrani e le crisi geopolitiche” specifica Lisetto.  

Nel 2021, appunto per la prima volta nella storia, sono stati superati i 100 mila miliardi di masse gestite a livello globale, “e questo nonostante le vicissitudini degli ultimi due anni legate alla pandemia Covid-19. A ben guardare, già prima dello scoppio della pandemia nel settore dell’Asset Management si stavano sviluppando punti di discontinuità con l’ultima decade, legati principalmente a una serie di cambiamenti strutturali che iniziavano ad emergere”. Ma di quali punti di discontinuità parliamo? “Innanzitutto con la globalizzazione l’asset management è diventato progressivamente una “merce” sempre più reperibile sul mercato; si è assistito a una diminuzione delle commissioni, e questo a causa di una maggior competizione a livello globale e alla rinnovata attenzione a prodotti e strategie con minori costi di gestione (es. prodotti passivi, ETF etc..); la digitalizzazione ha avuto un chiaro impatto tecnologico su tutta la catena della gestione dell’investimento e della distribuzione, nonché ha consentito l’arrivo dei “robo-advisor”. Ma non è tutto. Sul mercato hanno fatto capolino nuove tendenze come cryptovalute, fondi tematici, asset illiquidi (Loans, HF, Private Equity); il cambiamento demografico ha causato un progressivo trasferimento dell’onere pensionistico sugli individui e ha obbligato i fondi pensionistici a doversi confrontare con i tassi negativi. Vi è infine da citare sicuramente la crescente enfasi e regolamentazione sugli investimenti targati ESG e la maggiore complessità degli aspetti legali e di compliance del sistema normativo internazionale”. 

Walter Lisetto continua spiegando come i modelli tradizionali di asset allocation - con il loro equilibrio statico di azioni e obbligazioni - si sono dimostrati, negli ultimi decenni, “una strategia fruttuosa, offrendo rendimenti reali soddisfacenti con bassi livelli di volatilità. Questo grazie alla traiettoria discendente dei rendimenti delle obbligazioni che ha garantito performance efficienti anche con Asset Allocation sostanzialmente statiche”. 

Con molta probabilità anche per i prossimi dieci anni il motore principale del rendimento dei patrimoni rimarrà l’azionario, con molte differenze tra aree geografiche ma soprattutto in ambito settoriale. “Le dinamiche future saranno però dominate da una alta correlazione tra le classi di investimento e pertanto andranno introdotte strategie maggiormente flessibili in grado di creare rendimenti asimmetrici. Questo approccio può avvenire tramite un allargamento della diversificazione, mantenendo le azioni e introducendo in portafoglio nuovi motori di performance a scapito delle obbligazioni che hanno già dato il meglio”. 

Quali saranno le tendenze che contraddistingueranno il futuro dell’industria del risparmio gestito nei prossimi anni? Secondo Lisetto l’Asset Management sarà:

  • Più digitalizzato: aperto a nuove competenze, con modelli di business sostenibili e orientati al cliente quali ad esempio i canali digitali di distribuzione dei prodotti
  • Più sostenibile: è in atto un processo di evoluzione che vede coinvolti sia gestori sia gli investitori che orienterà maggiormente il settore verso una consulenza del risparmio ESG
  • Più ricco di private asset: vi saranno maggiori asset illiquidi e investimenti nell’economia reale
  • Più orientato a previdenza e assicurazioni: le compagnie di assicurazione aumenteranno l’offerta di prodotti e l’esternalizzazione delle gestioni dei mandati assicurativi
  • Currency: ricerca di una maggior diversificazione valutaria

Guardando al futuro, Lisetto osserva come “l’assenza di standard universali, specialmente in ambiti attuali come quello degli investimenti ESG, lasci la porta aperta a pratiche poco virtuose di greenwashing nelle aziende e nei gestori di investimenti. Si sente quindi la necessità che gli addetti ai lavori si prodighino per creare una maggiore quantità e soprattutto qualità di dati affidabili e confrontabili, affinché gli investitori possano valutare le prestazioni relative alla sostenibilità o anche l'impatto nei loro portafogli” conclude l’esperto. 

 

 

Biografie

Walter Lisetto è membro della Direzione di Axion SWISS Bank dal 2018 ed è il responsabile dell’Asset Management. E’ anche membro del CdA di  ASB Axion Sicav, società di fondi lussemburghese del Gruppo BancaStato. Walter Lisetto ha iniziato la sua carriere nel 1993 e può vantare una lunga esperienza professionale sui mercati finanziari, maturata per oltre 20 anni all’interno del gruppo Credit Agricole Indosuez.